Galea veneziana da combattimento.

L'isola di Curzola (Korcula).
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Galea veneziana da combattimento.


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L'isola di Curzola (Korcula).


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Costa Dalmata e Balcani

Il 9 maggio dell’anno Mille, una flotta veneziana, guidata dal Doge Pietro II Orseolo, salpò verso le coste dalmate per combattere i pirati. Dopo due mesi di battaglie, i Veneziani estesero la loro giurisdizione marittima su tutto il litorale istriano-dalmata. Venezia cominciò la conquista e il controllo sulle rotte dell’Adriatico e del Mediterraneo. Da allora divenne predominante l’influsso politico, culturale e commerciale veneziano sulle coste orientali dell’Adriatico, anche se il definitivo consolidamento del potere veneziano giungerà solo tra il Trecento e il Quattrocento.

Le città dalmate di Zara, Spalato, Trau, Ragusa, e i territori a loro circostanti, cambiarono di mano diverse volte tra Venezia, l’Ungheria e i Bizantini durante il XII secolo. In seguito alla Quarta Crociata del 1202, Trieste e Zara passarono sotto il dominio veneziano, mentre Ragusa, importante città-porto, fu conquistata nel 1205, e tenuta con alti e bassi dai Veneziani sino al 1382.

Nel Trecento Venezia era ormai il centro di un vasto impero marittimo che dominava su gran parte delle coste orientali del Mar Adriatico, comprendente grandi città come Trieste, Pola e Zara, e numerose altre di importanza minore. Risale al 1420, con gran parte della Dalmazia ormai veneziana, il periodo in cui i Dalmati arruolati dalla Serenissima, chiamati Schiavoni o Oltremarini, iniziarono a prestare servizio per la ormai acquisita nuova patria veneta.

Tutta la costa dalmata e balcanica, con le sue isole e i suoi scali, servì alle navi veneziane, in viaggio da e per l’oriente, come punto di appoggio e di ristoro per gli equipaggi. L’isola di Curzola, il porto di Antivari in Montenegro, veneziano dal 1443 al 1571, le albanesi Valona, veneziana nel 1690, e Durazzo, veneziana già nel 1205, furono solo alcuni degli scali adriatici orientali su cui Venezia, in tempi vari, potè contare.

Mentre in Dalmazia era fiorente l’artigianato, nei paesi balcanici come Montenegro e Albania, certamente più poveri, si producevano perlopiù pelli che, in gran parte, venivano esportate e utilizzate come rivestimenti a Venezia stessa, dove erano fiorenti le industrie della concia e della lavorazione del cuoio.


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