Case al Ghetto.

La Marinarezza
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Le case popolari

La distribuzione caratteristica dello spazio nei palazzi fu conservata anche negli edifici più modesti. In case molto piccole, formate a volte da un solo piano oltre il piano terra, i locali di abitazione sono al primo piano, anche questo contraddistinto da un gruppo centrale di finestre ravvicinate.

Particolarmente interessanti sono i grandi edifici che ospitavano comunità, costruiti da ricchi privati, ma anche da Scuole e da altre istituzioni. Molte costruzioni di questo tipo venivano messe gratuitamente a disposizione dei poveri, mentre altre venivano date in affitto.

Questi edifici erano per lo più raggruppati intorno a una corte comune con un pozzo, o ai due lati di una viuzza, e formavano un complesso di abitazioni che di notte poteva essere chiuso per proteggerne i residenti. Ognuna di queste abitazioni possedeva di solito un proprio ingresso. Anche quando erano piccole e si trovavano al secondo o terzo piano, il più delle volte evitavano di avere un passaggio comune. Molti di questi complessi abitativi dei secoli passati si sono conservati. Ancor oggi stupisce l’intelligente distribuzione degli spazi e la qualità relativamente buona degli “appartamenti” di questi antesignani dell’edilizia popolare. Un perfetto esempio in questo senso è la “Marinarezza”, un agglomerato di abitazioni per i lavoratori dell’Arsenale nel sestiere di Castello risalenti al XV secolo e ampliate nel XVII.


1300 - 1400 - - rev. 0.1.12

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