La Scola Spagnola (Sinagoga Spagnola)

La Scola Italiana (Sinagoga Italiana)

La Scola Canton (Sinagoga Canton)
ricerca | mappa
| home
ita | fra | eng | esp
contattaci | copyright

Approfondimenti :: Schede correlate

no schede

Galleria video

No video

Galleria foto

immagine didascalia

La Scola Spagnola (Sinagoga Spagnola)


immagine didascalia

La Scola Italiana (Sinagoga Italiana)


immagine didascalia

La Scola Canton (Sinagoga Canton)


no map

Le comunità straniere a Venezia

Per lo sviluppo di un commercio redditizio e di un’economia sempre più florida, Venezia non si servì soltanto del lavoro dei Veneziani, ma anche dell’opera di stranieri inseriti nella comunità. Questi talvolta fungevano da intermediari negli affari, spesso da interpreti.

Un luogo comune voleva che Venezia desse ospitalità a tutti gli stranieri, in realtà la città lagunare riservava una migliore accoglienza in particolare a quelle persone che le servivano per incrementare le proprie attività commerciali. La città era dunque piena di stranieri, basti pensare che nel 1500 il 15% della popolazione non era veneta, un’autentica anomalia rispetto agli altri stati europei. Per gli stranieri a Venezia, soprattutto per quelli provenienti dai paesi mediterranei, le leggi erano più severe e le tasse molto più elevate rispetto a quelle imposte ai Veneziani.

Nonostante ciò a queste persone si garantiva un’accoglienza che tutelava anche i loro beni, e permetteva loro di costruire luoghi di culto, scuole, case e ospizi. Man mano che il numero di questi immigrati aumentava, andavano formandosi delle vere e proprie comunità che gradualmente si integravano nella società. A queste comunità la Serenissima destinò alcuni edifici a scopo commerciale e residenziale allo stesso tempo, con affaccio sull’acqua: i fondaci o fonteghi in veneziano. In uno stesso fondaco vivevano più commercianti della stessa comunità, ai quali la Repubblica affittava un appartamento per l’alloggio, dei magazzini per le merci e degli uffici in base al prestigio ed alle loro possibilità economiche.

Le comunità straniere veneziane si potevano dividere in due tipologie:

- Comunità straniere fluttuanti, le quali sostavano nei fondachi lungo il Canal Grande per un periodo più o meno lungo a seconda degli affari da sbrigare e poi tornavano ai loro paesi, come perlopiù avveniva per gli arabi, i tedeschi, i persiani e i turchi.

- Comunità straniere stanziali, che si trasferivano a Venezia per ragioni politiche o di culto come gli Ebrei, i Greci, gli Armeni e gli Schiavoni. Queste ultime comunità ebbero molta influenza nella vita dei Veneziani, tanto che questi ultimi ne acquisirono alcune caratteristiche culturali.


1500 - - rev. 0.1.13

[-A] [+A]

Venezia e le sue lagune

patrimonio dell'umanità: dialogo di culture, quale futuro?

crediti | help