Monastero di San Lazzaro degli Armeni.

George Byron.

Palazzo Mocenigo.
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George Byron

George Gordon Noel Byron (Londra 1788 - Patrasso 1824), poeta e scrittore, fu tra i più importanti e versatili esponenti del romanticismo inglese. Dopo aver studiato a Cambridge, ereditò da uno zio il titolo di barone di Byron, da cui il nome Lord Byron. Nel 1809, dopo essere entrato giovanissimo alla camera dei Lord, partì per un lungo viaggio che lo portò nella penisola iberica e in Grecia. La pubblicazione nel 1812 dei primi canti del Pellegrinaggio di Aroldo il cavaliere, un poema sui suoi viaggi in Europa, gli conferì la prima notorietà. Aroldo era il primo esempio di eroe byroniano, un giovane dalle emozioni tempestose che schiva l'umanità e vive come schiacciato dal peso di un misterioso senso di colpa. Lo stesso tipo di eroe, modellato in parte sulla vita e la personalità dell'autore, ricorre nella sua poesia narrativa degli anni seguenti. Nel 1816, dopo un matrimonio fallito, lasciò l’Inghilterra per trasferirsi in Svizzera con l’amico e poeta Percy Shelley, dove scrisse Il prigioniero di Chillon. Nel 1817 tornò in Italia dove visse per cinque anni, stabilendosi prima a Venezia, e poi a Ravenna, Pisa e Genova. Nei tre anni veneziani, vissuti a palazzo Mocenigo, scrisse il dramma in versi Manfred, i primi due canti del Don Juan, brillante satira sulla società inglese del tempo, il poemetto satirico Beppo. Gli anni veneziani furono fruttuosi anche per alcuni suoi approfondimenti culturali come lo studio del dialetto veneziano e dell’armeno. A soli 36 anni Byron morì di febbre in Grecia, dove spinto dal suo temperamento, andò per unirsi ai ribelli greci e combattere contro i turchi.

1800 - 2000 - - rev. 0.1.8

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