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Angelo Beolco, detto il Ruzante (Padova 1496-1542), è considerato il maggior autore di teatro del Cinquecento italiano. Il termine Ruzante, scelto come nome d’arte, deriva dal verbo “rucare”, che in padovano significa borbottare. Il Ruzante nacque a Padova, figlio naturale di Giovanni Francesco, dottore e docente in medicina. Cresciuto in un ambiente colto e agiato, cominciò presto la sua attività di autore e attore teatrale, supportata dall’amicizia di Alvise Cornaro, ricco proprietario terriero e letterato, tipico esponente dell’umanesimo veneto che coniugava la passione per le lettere ad un’oculata gestione dei propri possedimenti.

Il Ruzante, passò da un’iniziale attività teatrale di tipo occasionale, legata ai carnevali veneziani (la Pastoral, 1519-1520, e la Betìa, 1522-1525), a una fase più impegnata, centrata sui temi della vita contadina, della guerra e delle tensioni sociali, che coincise con il definitivo abbandono della poesia a favore della prosa. A questo periodo, 1527-1531, appartengono le sue migliori opere: i tre Dialoghi, la Moscheta, la Fiorina, e l’allestimento di alcune commedie con Ludovico Ariosto presso la corte di Ferrara. L’ultima fase della sua carriera artistica fu legata agli sviluppi del nuovo classicismo che si tradussero in opere come la Piovana (1532) e la Vaccaria (1533).


1500 - - rev. 0.1.5

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