Film di ricostruzione storica tratto da un racconto di Camillo Boito ed ambientato all'epoca della terza guerra d'indipendenza italiana (1866). Questo film di Luchino Visconti, a detta della critica, rappresentò forse la svolta del cinema italiano nei confronti del neorealismo. Senso rappresenta uno dei migliori esempi del cinema melodrammatico italiano, in cui melò, pittura e letteratura popolare trovano la sintesi più alta. Il grande affresco storico riletto nel contesto di un dramma privato, una nobildonna veneziana che si innamora perdutamente di un ufficiale austriaco, è estremamente ricercato nella cura del dettaglio ambientale e scenografico: ne sono controprova le scene iniziali del film che si apre sulle note del Trovatore di Giuseppe Verdi (1813-1901) ed illustrano uno splendido teatro La Fenice.