Pala di San Zeno, Andrea Mantegna, 1456-59, San Zeno Verona.

La Camera degli Sposi, Andrea Mantegna, 1465-74, Castel San Giorgio Mantova.

Il Cristo morto, Andrea Mantegna, 1470-75, Pinacoteca di Brera, Milano.
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Pala di San Zeno, Andrea Mantegna, 1456-59, San Zeno Verona.


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La Camera degli Sposi, Andrea Mantegna, 1465-74, Castel San Giorgio Mantova.


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Il Cristo morto, Andrea Mantegna, 1470-75, Pinacoteca di Brera, Milano.


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Andrea Mantegna

Andrea Mantegna (Isola di Carturo PD 1431- Mantova 1506), grande pittore e incisore, ebbe un ruolo fondamentale nella diffusione in Italia settentrionale del rinascimento toscano. Allievo a Padova del maestro Squarcione tra il 1442 e il 1448, si formò in un ambiente culturale assai fecondo per gli apporti degli artisti toscani che vi lavoravano. Nel 1448 gli venne affidata la decorazione per affreschi della cappella Ovetari nella chiesa degli Eremitani a Padova; in quest’opera e poi negli altri capolavori del periodo padovano, come il Polittico di San Luca (1453-54, Pinacoteca di Brera a Milano) e la Pala di San Zeno (1456-59, nell’omonima chiesa veronese), Mantegna gettò le basi della cultura umanistica veneta. Nel 1460 si stabilì a Mantova come pittore di corte presso i Gonzaga. Del primo periodo mantovano rimangono oggi solo il trittico con l’Adorazione dei Magi, la Circoncisione e l’Ascensione (1460-70, Galleria degli Uffizi a Firenze), e la Morte della Vergine (1461, Museo del Prado a Madrid), che nello stile già preannunciavano la famosa decorazione della Camera degli sposi nel Palazzo Ducale di Mantova (1471-74). Con gli anni la sua ricerca stilistica fu indirizzata verso un colorismo intenso e una ripresa delle forme ben definite dal disegno: San Giorgio (1467, Gallerie dell’Accademia), il San Sebastiano (1470, Kunsthistorisches Museum di Vienna) e il Cristo morto (1480, Pinacoteca di Brera a Milano) ne sono splendidi esempi. Simbolo invece della rievocazione mantegnana del mondo classico sono i nove dipinti che raffigurano il Trionfo di Cesare (1480-95, Royal Collection di Hampton Court in Inghilterra). Tra le opere tarde di maggiore intensità spiccano tre tele esposte al Louvre come la Madonna della Vittoria (1496), il Parnaso (1497), il Trionfo della Virtù (1497), e un bellissimo monocromo quale Sansone e Dalila (1495) alla National Gallery. Forse l’ultima sua opera è il terzo San Sebastiano (1506), dopo i due precedenti oggi esposti a Vienna e Parigi, che è ammirabile nella Galleria Franchetti alla Cà d’Oro.

Vanno infine ricordate le sue incisioni: le più pregiate, a soggetto religioso e mitologico, sono conservate alla Galleria degli Uffizi di Firenze.


1300 - 1400 - - rev. 0.1.9

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