Frontespizio della Raccomandazione di Nairobi (26-11-1976).

Punto I 1 c della Raccomandazione di Nairobi

Punto III 7 della Raccomandazione di Nairobi.

Fondazione Querini Stampalia

Università Ca' Foscari lato Canal Grande.

L'Accademia di Belle Arti.
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Frontespizio della Raccomandazione di Nairobi (26-11-1976).


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Punto I 1 c della Raccomandazione di Nairobi


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Punto III 7 della Raccomandazione di Nairobi.


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Fondazione Querini Stampalia


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Università Ca' Foscari lato Canal Grande.


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L'Accademia di Belle Arti.


I monumenti di ieri, oggi

Sono molteplici le indicazioni di cosa l’UNESCO intenda per tutela del Patrimonio e i suggerimenti su come metterle in atto.

La "Raccomandazione di Nairobi" adottata dalla Conferenza Generale il 26 novembre 1976, ne costituisce il documento di base. In essa, al punto I 1 c, si legge la seguente definizione:

“Per salvaguardia si intende l’identificazione, la protezione, la conservazione, il restauro, il rinnovo conservativo, la manutenzione e il riutilizzo dei monumenti storici e tradizionali e del loro ambiente”.Traduzione di Cecilia Preziuso

Il punto III 7 suggerisce indicazioni da applicare nelle politiche nazionali, regionali e locali …”misure giuridiche, tecniche, economiche e sociali siano prese dalle autorità nazionali, regionali e locali al fine di salvaguardare gli insiemi storici o tradizionali e l’ambiente che li circonda…Questa politica dovrebbe influenzare la pianificazione nazionale e orientare la pianificazione urbana e rurale …”

Al punto IV 33, fra le misure da adottare per salvare il bene dal degrado, c’è un chiaro invito agli Stati Membri ad attuare una politica di riutilizzo del bene adattandolo alle esigenze della vita contemporanea. Tali trasformazioni però dovrebbero rispettare alcune caratteristiche. Le sue funzioni dovrebbero essere di utilità pubblica e rispettare il carattere specifico del monumento stesso.

Varie Istituzioni e privati cittadini veneziani hanno seguito i suggerimenti di questa Raccomandazione sottraendo diversi beni al deterioramento del tempo per restituirli alla vita della città.

Di seguito alcuni esempi indicativi.

Poco distante da piazza San Marco si trova la sede della Fondazione Querini Stampalia che ben rappresenta l’applicazione delle indicazioni elencate nella “Raccomandazione di Nairobi”. In essa possiamo constatare come siano state coordinate le varie esigenze di conservazione del bene, del suo riutilizzo per la cittadinanza, il rispetto profondo delle caratteristiche del monumento al momento delle due importanti ristrutturazioni operate, in epoche diverse, dall’architetto, Carlo Scarpa dal1949 al 1963 e dall’architetto Mario Botta nel 1993. A Scarpa si deve la ristrutturazione dell’ingresso, del giardino e il restauro del piano terra, mentre l’intervento di Botta testimonia l’impegno di armonizzare i vari elementi del palazzo con le esigenze di strutturazione di ulteriori immobili da annettere allo storico complesso.
In ambedue gli interventi il tema dell’acqua e dei suoi riflessi, il gioco della luce e i materiali utilizzati sono stati quelli della tradizione veneziana.

Ca' Foscari riesce a coniugare mirabilmente le sue straordinarie caratteristiche di palazzo gotico veneziano con la fama di prestigiosa sede universitaria e la sentita partecipazione alla vita e alle tradizioni della città.. Il suo sapiente restauro, terminato nel 2007, ha saputo valorizzare gli aspetti originali del palazzo , armonizzarli con le precedenti trasformazioni eseguite dall’architetto Scarpa nel’60 e rispondere alle esigenze di piacevole e funzionale luogo di studio per circa 2000 studenti l’anno. Inoltre la sua posizione “in volta del Canal” la rende la scenografia ideale per ospitare il palco delle autorità nel punto di arrivo delle gare della Regata Storica e luogo di premiazione dei campioni delle gare del remo.

L’Accademia di Belle Arti , come ci appare oggi, è il risultato dell’aggregazione di varie strutture architettoniche ma conserva nel suo insieme la spiccata caratteristica neoclassica . Anche nelle attività artistiche che vi si svolgono si riscontra la stessa linearità e continuità di attenzione allo sviluppo di quegli interessi che hanno contraddistinto, fin dalla sua fondazione nel lontano 1750, l’educazione e la formazione, in stretto rapporto con la “Biennale”di giovani artisti in restauro dei dipinti, architettura, scultura. Per questo, accanto alla possibilità di usufruire delle Gallerie dell’Accademia, del Fondo Storico, del Fondo Librario, del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe e dell’Archivio storico , l’Accademia offre ai suoi studenti e frequentatori aule moderne e funzionali e nuovi corsi di studio calibrati sulle loro esigenze di professionisti di alto livello e di futuri protagonisti del mondo dell’arte.

Cecilia Preziuso


1800 - 2000 - fino ad oggi - rev. 0.1.34

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