Premiers travaux de restauration des structures. Projet Intégré RII.

Déplacement par sécurité des centrales d'électricité.

Les installations des téléphones ont été rationalisées.
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La complessità della salvaguardia

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Primi lavori di ripristino delle strutture. Progetto Integrato RII.


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Messa in quota disicurezza delle centraline elettriche.


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Gli impianti telefonici sono stati razionalizzati.


La necessità di intervenire

I Veneziani, per necessità del vivere quotidiano, consapevoli del complesso rapporto uomo/ambiente, hanno sempre gestito con molta attenzione le acque salate del mare e quelle dolci, portate dai fiumi, nel delicato equilibrio della loro laguna. Hanno imparato, dal loro pragmatismo, che se si vuole intervenire sugli ecosistemi occorre sperimentare, procedere con gradualità, essere in grado di ripristinare le situazioni precedenti tanto più quando le potentissime tecnologie, di cui oggi disponiamo, sono in grado di risolvere, in tempi brevissimi, problemi qualche decennio fa insormontabili, ma anche di produrre danni enormi, irreversibili.

Dopo il drammatico evento del 1966, il cui tempo di ritorno è stimato in 140 anni, si è intrapreso un vastissimo piano di interventi, tutt’ora in corso, per cui è oggi possibile affermare che Venezia non si presenta più impreparata e può anche affrontare, senza particolari danni, eventuali, analoghe emergenze. Si sono rialzate e rafforzate le difese a mare e della laguna, i murazzi, i moli foranei e litorali. Si sono difese le isole minori con opportuni marginamenti.

In città sono state messe in quota di sicurezza le centraline del gas, luce, acqua, telefono, fibre ottiche; si sono eliminate quasi tutte le abitazioni nei piani terra, soggetti all’alta marea, e non c’è più l’uso del gasolio come carburante per il riscaldamento. Inoltre è in corso una complessa opera di manutenzione di tutti gli insediamenti lagunari denominata Progetto Integrato RII. Comprende lo scavo dei canali, la messa a norma degli scarichi, il consolidamento delle fondazioni dei fabbricati prospicienti il rio, il consolidamento delle sponde e dei ponti, la razionalizzazione dei sotto-servizi: luce, acqua, gas, telefono, fibre ottiche, l’innalzamento del piano viabile.

Il Progetto Integrato RII, iniziato nel 1997, sarà ultimato nell’arco dei prossimi 20 anni e comporterà una spesa complessiva di circa 1 miliardo e 400 milioni di euro.

Rudj Maria Todaro

Comune di Venezia
Responsabile del Sistema di Manutenzione urbana

Possiamo qui vedere la situazione odierna della pavimentazione, identificando nelle zone in rosso, le zone che vengono esondate con una marea superiore a 120. Entro il 2010 si prevede di riuscire a rialzare la pavimentazione nelle zone qui evidenziate. In 30 anni il Progetto Integrato RII quindi tende a portare tutta la pavimentazione ad una quota di 120. I numeri ci dicono che gli eventi di marea, oltre i 120, capitano non più di una volta ogni anno e mezzo e, in ogni caso, la curva vede il suo massimo espresso in circa 2 ore e 20 minuti circa.

Mario Scatolin

Comune di Venezia
Biologo tecnico Responsabile Area Tutela Acqua

Il risanamento igienico della città di Venezia è iniziato nel ’90 e pian piano si è conformato con i nuovi testi legislativi, ma il punto cruciale è nel ’95 con l’approvazione della legge 206 - ’95 Da quella data in poi, soprattutto il Comune, incaricato del risanamento igienico, ha realizzato circa 6.000 impianti nella città storica, che voi vedete ubicati, diciamo rappresentativamente nella mappa, di varie tipologie, a seconda del tipo di insediamento che andava ad essere trattato. Uno è la classica fossa settica a tre comparti, che è di solito adottata per palazzetti di piccole dimensioni e comunque inferiori ai 100 abitanti equivalenti; poi abbiamo impianti molto più complessi, questi prevalentemente interessano l’utenza alberghiera in città e anche qualche grande complesso civile. Sono impianti che danno rendimenti maggiori e che hanno permesso, in taluni casi, di non scaricare più grandi quantità nei rii della città interna permettendone quindi un risanamento insieme allo scavo. Il terzo intervento sono le cosiddette vasche per la tutela delle abitazioni civili dall’acqua alta.

Alessandro Perilli

Comune di Venezia
Tecnico Responsabile Contributi al Patrimonio Immobiliare Privato

I piani terra dei fabbricati di Venezia si difendono dall’acqua alta solo attraverso la formazione di vasche. Gli scarichi sono dotati di valvole che si bloccano col crescere della marea e impediscono alla marea di entrare negli appartamenti o nei negozi. Per formare una vasca, in difesa delle alte maree, bisogna demolire un pavimento, demolire il sottofondo, mettere in opera un vespaio di ghiaia di 30 cm, mettere la rete elettrosaldata, mettere gli ancoraggi alle pareti il magrone, la bentonite, il geotessuto e quindi si ricostruisce il vero e proprio pavimento.

Con questo sistema negli ultimi 10 anni sono stati ristrutturati oltre 200 immobili siti al piano terra, con una

spesa complessiva di oltre 5 milioni di Euro


1800 - 2000 - - rev. 0.1.16

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Venezia e le sue lagune

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