Murano.

Vetrerie muranesi.

Artigiano al lavoro.

Lavoro finito.

Vetri di Murano.

Lampadario muranese.

Lampadari in vetro di Murano a Palazzo Dandolo.

Lampadario muranese a sei luci.

Coppa nuziale Barovier conservata nel Museo.
ricerca | mappa
| home
ita | fra | eng | esp
contattaci | copyright

Approfondimenti :: Schede correlate

Galleria video

No video

Galleria foto

immagine didascalia

Murano.


immagine didascalia

Vetrerie muranesi.


immagine didascalia

Artigiano al lavoro.


immagine didascalia

Lavoro finito.


immagine didascalia

Vetri di Murano.


immagine didascalia

Lampadario muranese.


immagine didascalia

Lampadari in vetro di Murano a Palazzo Dandolo.


immagine didascalia

Lampadario muranese a sei luci.


immagine didascalia

Coppa nuziale Barovier conservata nel Museo.


no map

Il vetro

Le origini della lavorazione del vetro a Venezia sono molto antiche: scavi archeologici effettuati nell’isola di Murano e in quella di Torcello ne hanno indicato la presenza già nel VII secolo a.C., forse dovuta al trasferimento in laguna delle popolazioni venete provenienti dalla zona costiera di Adria, dove avevano appreso l’arte vetraria. Ma solo nel corso del XII secolo la lavorazione del vetro venne formandosi come attività manifatturiera organizzata. In quel periodo l’attività si concentrò sull’isola di Murano, e nel 1291 con l’editto promulgato dal doge Tiepolo, che decretò il trasferimento nell'isola di tutte le fornaci ancora funzionanti nel centro storico veneziano, si accrebbe di fatto l’importanza economica dell’antica Amurianum. I vetri muranesi divennero da allora una fondamentale voce dell’esportazione veneziana e il mestiere stesso dei maestri vetrai fu tutelato attraverso sanzioni che vietavano l'esercizio a chi non fosse iscritto all'arte e a chi volesse trasferirsi all'estero.

Il tipo di produzione nei primi secoli di attività fu in gran parte di carattere utilitario: bottiglie, bicchieri e lampade, oppure oggetti con funzioni decorative, legate perlopiù ad immagini religiose.

- L’arte vetraria veneziana si perfezionò notevolmente a partire dal XIV secolo, in seguito all’intensificarsi di contatti commerciali con il Medio Oriente, e alla possibilità di conoscere maggiormente la sapiente tecnologia e la raffinatezza dei vetri siriani fatimidi, ayyubidi e mamelucchi. La tecnica del vetro soffiato d’altra parte, risalente al I secolo a.C., sembra abbia avuto origine dai Fenici, gli antichi abitanti dell’odierno Libano. Le tradizioni orientali, unite alla creatività occidentale, conferirono alla produzione vetraria lagunare quelle particolarità che l’hanno poi resa famosa nel mondo.

- Dal ‘400, quando la manifattura del vetro divenne una delle principali attività della Repubblica, si assistette ad un notevole sviluppo, dovuto principalmente al passaggio al vetro bianco trasparente che imitava il cristallo. È merito del grande maestro vetraio Angelo Barovier il procedimento per ottenere questo tipo di vetro, il quale garantì a Venezia il predominio artistico per oltre duecento anni, permettendo di ampliare la produzione anche a oggetti più preziosi. Tra il 1500 e il 1600 l'attività delle vetrerie muranesi entrò in crisi: principali cause furono l’emigrazione dei maestri vetrai e la scoperta di nuovi tipi di vetro come il vetro cristallo al piombo della Boemia e il vetro cristallo al potassio inventato in Inghilterra nel 1676. Le vetrerie muranesi riuscirono comunque a riprendersi elevando il livello medio della propria produzione, e ancora oggi l’arte del vetro è perpetuata dai maestri vetrai muranesi, veri artisti che riescono a conferire alla materia lavorata una gran varietà di forme e colori. I vetri, detti “Murrini”, sono ottenuti accostando varie canne di vetro policromo che vengono sciolte e mescolate tra loro con il calore della fiamma fino a creare effetti davvero unici. Una volta raffreddata, la massa vitrea viene molata e levigata per renderla completamente liscia.

- Dal 1861, nell’antico Palazzo Giustinian di Torcello, ha sede il Museo del Vetro, dove sono conservati autentici pezzi d’antiquariato come la Coppa Nuziale Barovier (1470-1480), prezioso manufatto della storica vetreria, una raccolta unica di vetri provenienti dalla necropoli di Enona (II sec.a.C.) in Dalmazia, e pezzi di famosi designer in un’ampia sezione dedicata al vetro moderno.


400 - 1000 - - rev. 0.1.11

[-A] [+A]

Venezia e le sue lagune

patrimonio dell'umanità: dialogo di culture, quale futuro?

crediti | help