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Il Comitato per il patrimonio mondiale

La natura e la composizione dell’organo

Il Comitato per il patrimonio mondiale è l’organo al quale la Convenzione del 1972 sul patrimonio mondiale culturale e naturale demanda tutte le decisioni che normalmente vanno adottate per la sua esecuzione. Esso è formato da 21 membri ( http://whc.unesco.org/en/comitereglement ) ed ha natura intergovernativa, ossia è composto da rappresentanti degli Stati; ciascun membro viene eletto per un periodo massimo di sei anni dagli Stati che hanno concluso la Convenzione, in modo tale che “sia assicurata un’equa rappresentazione delle diverse regioni e culture del mondo”. La rotazione nella membership del Comitato viene incentivata perché è importante che tutti gli Stati parte della Convenzione si sentano direttamente coinvolti nella sua attuazione, non solo in quanto singoli soggetti, ma anche in quanto parti della Comunità internazionale, della quale, appunto, il Comitato è organo rappresentativo.

Nonostante la sua genesi intergovernativa, e dunque politica, il Comitato deve svolgere compiti di valutazione che hanno natura eminentemente tecnica e chiamano in causa diverse professionalità impegnate nelle tematiche dello studio e della conservazione dei beni culturali e naturali. Sull’“anima” tecnica del Comitato si pronuncia la Convenzione stessa , laddove dice che “gli Stati membri del Comitato sceglieranno come loro rappresentanti persone qualificate nel campo del patrimonio culturale o naturale”. Ciò, purtroppo, non può del tutto scongiurare l’eventualità che il Comitato, in alcuni casi, assuma decisioni più politiche che tecniche, condizionate anche da considerazioni estranee allo specifico oggetto della Convenzione.
Il Comitato si riunisce, di regola, una volta l’anno, sul territorio di uno dei suoi membri, il quale assume la presidenza di turno dei lavori. Eccezionalmente, in considerazione della necessità di smaltire ordini del giorno particolarmente pesanti, il Comitato si è riunito anche una seconda volta, a Parigi, nella sede dell’UNESCO .

I suoi compiti
I compiti del Comitato sono indicati direttamente dalla Convenzione e specificati, soprattutto dal punto di vista procedurale, nelle Operational Guidelines, regolamento applicativo della Convenzione che lo stesso Comitato ha adottato e periodicamente modificato nel tempo. Essi riguardano soprattutto l’istituzione, l’aggiornamento e la pubblicazione della Lista del patrimonio mondiale e della Lista del patrimonio in pericolo, la definizione dei criteri sulla base dei quali un sito può essere iscritto nelle Liste, il ricevimento, la valutazione e la decisione in merito alle richieste di assistenza internazionale e l’utilizzo delle risorse finanziarie del Fondo istituito in base alla Convenzione.
La procedura che il Comitato deve seguire per l’aggiornamento delle Liste del patrimonio mondiale e del patrimonio mondiale in pericolo, è particolarmente significativa per comprendere il modo di funzionare della Convenzione. Per quanto riguarda l’iscrizione dei siti nella Lista del patrimonio mondiale, infatti, esso non può prescindere dalla richiesta di iscrizione dello Stato territoriale. Una volta iscritto il bene, invece, sebbene ogni decisione debba essere presa quanto più possibile in collaborazione con lo Stato territoriale, è possibile che il Comitato assuma decisioni anche autonomamente, riguardo l’aggiornamento delle Liste con riferimento a quel sito. Ciò significa che è possibile (sebbene non auspicabile) che il Comitato iscriva un sito nella Lista dei beni in pericolo, oppure ne decreti la cancellazione dalla Lista del patrimonio mondiale, anche contro il parere dello Stato in cui si trova il sito. Tale potere vuole riflettere il fatto che la gestione delle Liste corrisponde ad un livello internazionale di protezione e dunque, pur dovendo il Comitato operare in stretta collaborazione con lo Stato territoriale, in capo ad esso sono riconosciuti autonomi poteri decisionali.
Il Comitato decide a maggioranza dei suoi membri presenti e votanti, purché sia presente la maggioranza degli aventi diritto.

Gli organi consultivi
Il Comitato si riunisce, di regola, solo una settimana all’anno ed ha natura mista tecnico-politica; per poter assolvere ai suoi compiti in modo adeguato esso ha dunque costantemente bisogno di poter contare sul lavoro di consulenti qualificati, i quali predispongano dossiers tecnici approfonditi relativamente ad ogni questione relativa alle iscrizioni e allo stato di conservazione dei siti. Solo sulla base di tali informazioni, affidabili ed indipendenti rispetto a quelle fornite dallo Stato territoriale, il Comitato può, infatti, assumere le sue decisioni con cognizione di causa. Ciò non esclude che la sua decisione possa anche non aderire a quanto proposto dagli organi consultivi che lo affiancano nello svolgimento dei suoi lavori.
I principali, tra tali organi consultivi, sono designati direttamente dalla Convenzione, si tratta dell’ICCROM (Centro internazionale per lo studio, la conservazione ed il restauro dei beni culturali), dell’ICOMOS (Consiglio internazionale dei monumenti e dei siti) e dell’IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura).

Il supporto del Centro del patrimonio mondiale
La mole di lavoro che il Comitato è chiamato ad affrontare ogni anno è sempre crescente, poiché, oltre a procedere alle nuove iscrizioni nella Lista del patrimonio mondiale, va seguito lo stato di conservazione di un numero di beni sempre crescente. Ciò, da un lato, rappresenta il grosso successo della Convenzione, d’altro lato costituisce una sfida importante per la sua credibilità. E’, infatti, necessario riuscire costantemente a seguire in modo adeguato la situazione di tutti i siti iscritti, onde non fare della Convenzione e della Lista strumenti inutili in quanto non aderenti alla realtà dei fatti. Per scongiurare tale pericolo, mantenendo entro limiti accettabili la crescita progressiva della mole di lavoro, è stato stabilito un numero massimo di domande di iscrizione che possono essere valutate ogni anno, dando priorità a quelle provenienti da Stati o aree geografiche poco rappresentati nella Lista
Nel suo lavoro, a partire dal 1992, il Comitato è assistito dal Centro del patrimonio mondiale, una specie di “segretariato ad hoc” istituito in seno all’UNESCO per tutte le questioni relative al patrimonio mondiale. Esso si è rivelato essenziale per il decisivo apporto che, in quanto struttura permanente e dedicata, può assicurare in termini di organizzazione (dei lavori del Comitato, di cui cura tutta la documentazione, ma anche di seminari, convegni e varie iniziative collegate al patrimonio), coordinamento (rispetto alla pluralità di progetti che sono rivolti al patrimonio mondiale) ed in generale gestione quotidiana di ogni aspetto relativo all’attuazione della Convenzione. Nonostante il suo ruolo essenziale, il Centro non ha potere decisionale autonomo ma viene delegato dal Comitato a svolgere le sue funzioni. Il Comitato rimane, dunque, il “cuore” decisionale della Convenzione, ma tutta la corrispondenza documentale – formale e non – che lo riguarda viene ricevuta e “processata” dal Centro.

Federica Mucci

1800 - 2000 - fino ad oggi - rev. 0.1.21

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